Il problema è serio e per molti aspetti gravissimo, ma nessuno sembra voler muovere un dito, salvo un candidato modenese alle recenti elezioni nella lista della Margherita, che ha finalmente puntato l'indice sulla questione del divieto total alla circolazione delle non catalizzate a partire dal 1. gennaio 2005 in varie regioni italiane. Mentre si inaugurano mostre ed esposizioni decantando il profondo legame della nostra storia recente con l'automobile e la grande tradizione motoristica etc. si mandano avanti dei provvedimenti disastrosi per il futuro prossimo di molte vetture ma anzitutto per i loro proprietari. Bandite da tempo logica e buonsenso e onesta intellettuale, si sventola la bandiera delle inziative ambientaliste per pura propaganda senza nessuna considerazione per la realtà dei fatti, con buona pace dei media, anche di quelli di settore che dovrebbero conoscere bene la reale sostanza delle cose, che mantengono un totale silenzio sul problema, al punto da non avvisare nemmeno qualche incauto acquirente di un'auto non catalizzata, che si troverà fra pochi mesi a doverla fermare per sempre. (Ma un commerciante che vende oggi un'auto non catalizzata è un truffatore??)
Analizzando gli argomenti a sostegno del provvedimento di condanna a morte delle non catalizzate e la realtà diventano evidenti alcune fondamentali incongruenze e la profonda ingiustizia sociale che si sta per commettere, volendo costringere molte utenti ad un investimento spesso al di fuori della loro portata oppure totalmente ingiustificabile dalle più elementari considerazioni di logica economica.
Veniamo ai fatti:
- le vetture non catalizzate sono per forza di cose di immatricolazione antecedente il 1993 e quindi hanno ormai almeno una dozzina di anni. Se sono ancora circolanti significa che hanno avuto una percorrenza annua modesta o modestissima, se ne può quindi escludere un utilizzo intensivo e professionale e pertanto anche oggi il loro contributo all'inquinamento atmosferico sarebbe insignificante, sia per numero di esemplari che per il tipo di utilizzo. Insomma, se fate 20 mila chilometri all'anno, con una vettura di 12 anni avreste già percorso oltre 240mila chilometri ed è ragionevole dubitare che ci siano molte vetture con simili percorrenze ancora in servizio attivo e intensivo.
- chi utilizza vetture così vetuste evidentemente non ha la disponibilità economica per l'acquisto di un modello più nuovo, spesso sono anziani, pensionati, persone che non hanno facile accesso ai mezzi pubblici e quindi si muovono con il mezzo privato per le piccole commissioni indispensabili, la spesa settimanale, la messa domenicale, in vacanza ci avnno con treno o pullman, non certo con la loro auto. E comunque, chi darebbe un adeguato finanziamento ad un pensionato di 75 anni che sarebbe felicissimo con la sua punto acquistata con la liquidazione quando è andato in pensione e destinata ad essere la sua "ultima macchina" ??
- ci sono numerosi associazioni di volontariato, gruppi sportivi amatoriali, circoli ed enti di utilità sociale che utilizzano mezzi anziani ma perefettamente efficienti per le poche occasioni in cui ne hanno necessità. Il pullmino della parrocchia, il furgoncino della ciclistica, mezzi che percorrono due o tremila chilomentri all'anno ma che sono indispensabili per l'attività di queste persone ma che non possono essere sostituiti con mezzi di pari utilizzabilità dal costo di oltre 20 mila euro. Gli incentivi promessi e le agevolazioni annunciate in realtà sono insignificanti rispetto all'entità del problema per chi non ha mezzi per affrontare una simile spesa, nemmeno se gli condonano il bollo per tre anni. Viene da chiedersi se il senso del ridicolo è completamente scomparso quando si lanciano certe campagne di pura propaganda politica...
Ma veniamo all'aspetto più grave di tutta la questione, ovvero delle affermazioni false, e quindi evidentemente strumentali, in materia di tecnica automobilistica:
è FALSO affermare che per definizione le non catalizzate inquinano di più delle catalizzate (perché la sola presenza del catalizzatore non garantisce la sua funzionalità ed efficienza).
- il catalizzatore , per essere
efficiente, ha bisogno di raggiungere una temperatura d'esercizio minima, altrimenti resta inerte. Questa temperatura minima non viene raggiunta MAI, nei percorsi urbani, nei percorsi brevi, nell'utilizzo a regime medio o basso del motore, ovvero in tutte le condizioni d'utilizzo tipiche per la stragrande maggioranza dei veicoli "anziani" in circolazione. In queste condizioni, con la benzina verde in particolare, la vetture catalizzate inquinano esattamente quanto le altre. Quindi fermiamole tutte , no? (Solo nelle vetture di ultimissima generazione si sta ponendo rimedio al problema, a conferma del fatto che il problema esiste, ma allora, per correttezza si dovrebbe vietare la circolazione a tutti i mezzi costruiti prima del 2002.......)
è FALSO affermare che la benzina verde è per definizione più rispettosa dell'ambiente, anzi, se il catalizzatore non funziona è vero l'esatto contrario anche in ragione dei vari additivi contenuti nelle benzine "moderne"
è FALSO sostenere che eliminando le vetture non catalizzate dalla circolazione si risolve il problema dell'inquinamento ambientale perchè per le ragioni prima esposte il numero ed il tipo di utilizzo dei mezzi in questione sono tali da rendere insignificante il loro contributo all'inquinamento e quindi insignificante l'effetto "benefico" della loro eliminazione.
è FALSO sostenere che il provvedimento sia di giustizia sociale in quanto tocca solo le persone economicamente più deboli, gli utenti di mezzi modesti. Ed è ancora più scellerato un provvedimento che non tiene in nessuna considerazione il costo a singole persone colpite dalle consequenze di queste iniziative pseudo-ambientaliste, che non danno nessun tangibile beneficio all'ambiente né alla società. Forse, ma solo forse, ci potrebbero guadagnare le vendite di qualche industria automobilistica, ma non vogliamo insinuare che questo sia l'obiettivo subdolo di tutta la messa in scena. No, non lo vogliamo proprio pensare, mai......... oppure sì? Mah?
Naturalmente si stanno già pensando alle deroghe in formula più o meno complessa e complicata, per le auto storiche. E va bene, benissimo, anche se poter circolare solo di sabato o domenica o in occasione di raduni e manifestazioni (ma come ci arrivo da Spilimbergo a Pisa per il raduno del sabato mattina???) sarà fonte di mille difficoltà. Un giro di prova di giovedì, quando il meccanico lavora, si potrà fare solo con la targa prova?
E altrettanto naturalmente bisognerà fare delle distinzioni, non vi pare? O davvero volete far rottamare, insieme alle Regata, Croma, Punto, Y10, Clio e Golf degli anni ottanta anche le Ferrari 328? Le Jaguar? Le Mercedes? Le Lamborghini? Le Lancia Delta HF? Le Maserati? Ma qualcuno ha pensato che a questo punto non ci saranno auto d'epoca ventennali fra vent'anni, perché le avremo tutte, ma tutte, rottamate?
E l'argomento europeo? FALSO anche quello, non esiste in nessuno stato europeo un divieto totale alla circolazione delle vetture non catalizzate. Esistono invece controlli seri, norme chiare ed equilibrate ed una giusta considerazione per la reale incidenza ed importanza delle vetture non di ultima generazione tecnologica. Esiste insomma in grado di buonsenso (e anche di pudore ideologico) che in Italia evidentemente manca.
Ma poiché in barba a tutte le sacrosante ragioni ed i diritti(anche costituzionali) di chi dovrebbe pagare il prezzo della folle idea delle regioni, per ora pare la vinca chi semplicemente grida più forte, anche se dice assurdità e propone ingiustizia è ora di attivarsi per fermare il folle progetto! E' importante ed è una questione di giustizia e di diritti degli individui!
Facciamo qualcosa!!! Facciamoci sentire!!!
Scriviamo sui giornali, sulle riviste, scriviamo a ministri, assessori, presidenti di Province e Regioni, Raccogliamo Firme, andiamo nelle piazze in occasione di fiere, gare, raduni, comizi, mostre scambio. Non possiamo stare fermi ad aspettare che ci arrivi la mazzata per poi tentare di elemosinare qualche esile deroga.
Ma perché i giornali non ne parlano? Perché le riviste del settore non avvertono a lettere cubitali? Perché la cosa, di grande importanza per moltissime persone, viene quasi nascosta? Perché l'AutomobileClub d'Italia non interviene? E l'ASI non fa la sua parte?
Abbiamo detto che sono poche le vetture, ma pur sempre un numero importante e le persone toccate direttamente dal paventato provvedimento sono svariate centinaia di migliaia, e qusti numeri sono ben noti alle autorità e alle forze politiche che sostengono questa inziativa. Come si pongono di fronte a queste persone? Come gli assicurano la libertà di movimento garantita dalla Costituzione della Repubblica Italiana? Con i mezzai pubblici? Con i contributi e gli incentivi? Ma stiamo scherzando? Scherziamo sulla pelle della gente, sulla loro vita quotidiana?
Qualcuno ha proposto di recarci nelle piazze e davanti ai Municipi, davanti alle sede delle regioni e delle province la sera dell'ultimo dell'anno, con le nostre vetture non catalizzate. Raduniamoci lì, festeggiamo, brindiamo (per dimenticare immagino) e poi a mezzanotte abbandoniamo le nostre auto proprio lì, tutte quante, perché a partire dalla mezzanotte non potremo nemmeno più, andarcene a casa in macchina, ne con la Punto, ne con la Regata, ne con la Croma, e nemmeno con la Maserati, la Ferrari, la Jaguar o la Lamborghini. Qualcuno ha proposto di fare un bel falò, o perlomeno di tagliarle a pezzi con la fiamma ossidrica. Visione apocalittica che vorremmo evitare, spero, ma di fronte alla disperazione un gesto estremo a volte ci scappa...
Mike Höfer
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